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articolazione scapolo-omerale della spalla

Periartrite alla spalla: come si curano i sintomi del dolore e della rigidità

Un dolore alla spalla, unito ad una sensazione di rigidità, possono indicare la presenza di una patologia che viene comunemente definita periartrite della spalla. 

Vogliamo specificare subito che, in realtà, gli specialisti della spalla preferiscono non usare il termine “periartrite” perché è un termine non preciso, e che non identifica qual è il tessuto che causa l’insorgenza dei disturbi. Noi lo utilizzeremo in questo articolo solo per comodità. 

Ora facciamo un passo indietro, per capire meglio di cosa si tratta. Con la parola “periartrite” si indica, in generale, l’infiammazione dei tessuti periarticolari (quelli che stanno attorno ed in contatto con l’articolazione) di una qualsiasi articolazione. 

Esistono quindi la periartrite della spalla, dell’anca, del ginocchio, del gomito e della mano. 

L’infiammazione della periartrite tende a coinvolgere tutti i tessuti che compongono un’articolazione: tendini, legamenti, cartilagine ecc. Fra tutte quelle che abbiamo nel corpo umano, la spalla è l’articolazione che compie un movimento più ampio e in più direzioni, ed è anche quella anatomicamente più complessa e delicata. Infatti nella spalla ci sono in realtà ben cinque articolazioni, non soltanto una. 

Per questo motivo, fra tutte le periartriti, quella più frequente è la periartrite della spalla, che più correttamente si chiama periartrite scapolo-omerale. 

Cos’è la periartrite scapolo-omerale

Nella regione della spalla ci sono 5 articolazioni e quella scapolo-omerale è quella principale. 

L’articolazione scapolo-omerale è data, come suggerisce il nome, dall’incontro della testa dell’omero (ossa del braccio) con la cavità della scapola dove la testa dell’omero si inserisce. 

Fra l’omero e la scapola c’è la capsula articolare, che è la parte anatomica che permette il movimento dell’articolazione. 

Questa capsula articolare tende in alcuni casi ad ispessirsi, limitando il movimento articolare. Da questo ispessimento può avere origine l’infiammazione, che poi tende ad ampliarsi ed a coinvolgere i tendini, i legamenti e la cartilagine. 

La periartrite scapolo-omerale è quindi, in sostanza, un’infiammazione della spalla, che comporta due sintomi principali: il dolore e la rigidità. 

La patologia, quando è caratterizzata dal dolore e dalla diminuzione dell’escursione articolare, viene anche detta “capsulite adesiva”, oppure in modo meno scientifico “spalla congelata”. 

La “spalla congelata” è abbastanza diffusa ed è anche fastidiosamente limitante. Inoltre, è una di quelle patologie che devono fare il loro corso, in un tempo abbastanza lungo che può arrivare anche fino a 2 anni. 

Di positivo però possiamo dire che questo tipo di infiammazione tende a migliorare spontaneamente, e nel lasso di tempo che necessita la guarigione (da 6 mesi a 2 anni) esistono delle terapie utili per migliorare l’articolarità e controllare il dolore.

Oltre a quella che abbiamo appena descritto, esiste anche una forma di “periartrite calcifica” caratterizzata dalla formazione di depositi di calcio nei tendini della spalla. Questa patologia è molto frequente e dolorosa. 

Le cause della periartrite alla spalla

cause della spalla congelata

Sull’origine della periartrite alla spalla ci sono ancora dei dubbi, nel senso che la medicina non ha saputo disegnare un quadro specifico dentro al quale si manifesta questa infiammazione. 

Però sappiamo che la periartrite della spalla colpisce soprattutto persone con età compresa fra i 40 e i 60 anni e che nella maggior parte dei casi sono di sesso femminile. 

Oltre a questo, dai dati statistici è emerso che spesso la periartrite scapolo-omerale è legata ad un’altra patologia, come ad esempio:

  • diabete mellito;
  • ipotiroidismo o ipertiroidismo;
  • tumore al seno;
  • mastectomia;
  • malattie del cuore;
  • malattie polmonari;
  • morbo di Parkinson;
  • reumatismi. 

Oppure, l’infiammazione della capsula articolare può presentarsi dopo un periodo in cui si è stati costretti a tenere ferma la spalla. 

Ad esempio, questo può accadere a chi ha avuto un infortunio o un intervento chirurgico all’omero, oppure alla cuffia dei rotatori (un insieme di muscoli e tendini che stabilizzano un’altra articolazione della spalla, quella gleno-omerale). Oppure a chi ha affrontato un periodo di immobilità temporanea dopo un ictus. 

Un’altra possibile causa della periartrite scapolo-omerale può essere data dall’abitudine: quella di mantenere la spalla in una postura scorretta oppure la continua ripetizione di un movimento potenzialmente dannoso, quando si praticano alcuni sport o particolari professioni.

I sintomi della periartrite alla spalla

test-sintomi-spalla

I sintomi principali della periartrite alla spalla sono il dolore e la sensazione di rigidità ed entrambi si presentano gradualmente. 

Il primo sintomo a comparire è un dolore sordo, che peggiora con il movimento dell’articolazione oppure se si dorme su quel lato durante la notte. Infatti i pazienti che hanno questa patologia spesso riferiscono che il dolore di notte aumenta, fino a farli svegliare. 

Come abbiamo detto la sintomatologia della periartrite alla spalla ha un’evoluzione che dura e muta nel tempo: all’inizio il dolore è più forte della rigidità. Con il tempo invece la situazione tende ad invertirsi: il dolore diminuisce ma la spalla diventa più rigida, fino a rendere difficili anche i movimenti più banali come allacciarsi il reggiseno, pettinarsi, guidare, vestirsi e spogliarsi ecc. 

Gli specialisti individuano tre fasi che si attraversano prima della guarigione: la fase di congelamento, la fase congelata e la fase di scongelamento. 

1. Nella prima fase, quella iniziale di congelamento detta anche fase acuta, il sintomo che prevale è quello del dolore. 

2. Nella fase congelata invece aumenta il senso di rigidità e di difficoltà ad eseguire i movimenti più banali, mentre il sintomo del dolore tende ad attenuarsi rispetto all’inizio. 

3. La terza fase, quella di scongelamento, è quella in cui si avvicina alla guarigione. Il dolore si attenua ancora di più e anche la sensazione di rigidità diminuisce. 

A chi rivolgersi per la cura della periartrite alla spalla

ortopedico visita paziente per la spalla

Anche se la guarigione può essere spontanea, in caso di dolore o rigidità alla spalla è importante rivolgersi ad uno specialista ortopedico, meglio se è un chirurgo della spalla, prima di tutto perché possa fare la diagnosi e in secondo luogo per poter affrontare e gestire al meglio i sintomi durante le tre fasi della periartrite. 

Nella maggior parte dei casi l’ortopedico è in grado di diagnosticare la perartrite alla spalla solo con una visita, senza dover ricorrere ad un esame specifico. 

Solitamente l’ortopedico cerca prima di ricostruire la storia clinica del paziente, per capire se ci sono patologie correlabili alla periartrite. 

Dopo di che, chiede al paziente di eseguire dei movimenti con la spalla, oppure muove lui stesso la spalla, per capire se effettivamente c’è della rigidità e quanto è marcata. 

Solo se dovesse avere ancora dei dubbi dopo la prima visita specialistica, l’ortopedico potrebbe chiede al paziente di fare dei raggi, un’ecografia o meglio ancora una risonanza magnetica per confermare il suo sospetto. 

Nel nostro centro, l’ortopedico specialista della spalla è il Dott. Giovanni Grano, anche primario del reparto di Ortopedia dell’Ospedale San Bassiano. 

Come si cura la periartrite

Tecarterapia per infiammazione alla spalla

La periartrite della spalla è una patologia che può durare anche due anni, e i sintomi che presenta possono essere anche molto marcati. Per questo il paziente che ne soffre non può pensare di conviverci senza fare nulla per migliorare i sintomi.   

Fortunatamente, ci sono diverse terapie che si possono fare per ridurre il dolore e migliorare la mobilità dell’articolazione e, a seconda di quanto sono intensi i sintomi, lo specialista può consigliare terapie più o meno invasive. 

La terapia per la periartrite della spalla meno invasiva in assoluto è la fisioterapia. 

Il fisioterapista può seguire il paziente in un percorso di più terapie, che insieme aiutano a ridurre entrambi i sintomi principali. Le terapie più efficaci sono: la QMR (stimola le cellule staminali), la Tecarterapia, l’Ipertermia Delta  e la Laserterapia, unite soprattutto ad una idonea terapia manuale. Questi trattamenti possono ridurre il dolore, mentre degli esercizi specifici di allungamento e di mobilità possono migliorare la rigidità della spalla. 

Insieme alla fisioterapia è possibile associare la prescrizione di farmaci antinfiammatori, per un periodo di tempo limitato che generalmente è nella prima fase, quando il dolore è più acuto. 

Un po’ più invasive invece sono le infiltrazioni di corticosteroidi e la possibilità di praticare una mobilizzazione della spalla in sedazione. Questa seconda pratica si usa meno frequentemente e solo se le altre terapie meno invasive non hanno portato ad alcun miglioramento. 

Ultima spiaggia, anche questa in genere proposta dopo aver tentato con le terapie conservative ed utilizzata molto raramente, è l’intervento chirurgico in artroscopia (mediante piccole incisioni) per rimuovere il tessuto cicatriziale che si è creato intorno alla capsula articolare. 

Grazie a tutte queste terapie è possibile affrontare con positività la periartrite, e le possibilità di ridurre di molto i sintomi è ancora più alta se si interviene subito. 

Per questo motivo, il nostro consiglio è quello di rivolgervi immediatamente ad uno specialista, nel caso in cui vi rispecchiaste in quello di cui abbiamo parlato nell’articolo.