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cause e cure dolore spalla

Dolore alla spalla: cause e cura delle patologie

Dopo il mal di schiena, il dolore alla spalla è il dolore più comune fra la popolazione adulta. La spalla infatti è un’articolazione complessa e, allo stesso tempo, i tendini, i muscoli e i legamenti che la compongono lavorano in uno spazio di pochi centimetri. 

Se a questo aggiungiamo che la spalla deve lavorare ogni qual volta che utilizziamo il braccio, è facile capire perché è così frequente che ad un certo punto della vita si manifesti del dolore. 

Quando si inizia ad avere dolore alla spalla destra o sinistra, è importante tenerlo monitorato e curarlo se inizia a prolungarsi nel tempo. Altrimenti quel dolore può diventare un ostacolo anche per le attività quotidiane più semplici, come ad esempio pettinarsi, lavarsi i capelli, spogliarsi e vestirsi. 

Inoltre, il dolore alla spalla può impedire di svolgere le proprie mansioni sul lavoro, soprattutto se prevede di alzare pesi, oppure effettuare movimenti con le braccia elevate verso l’alto e naturalmente impedire di praticare l’attività sportiva. 

Per curare il dolore alla spalla, la prima cosa da capire è da cosa sia causato: un trauma, un’infiammazione oppure dall’irradiazione del dolore da una diversa parte del corpo? 

Tipo di dolore alla spalla

ortopedico visita paziente per la spalla

Il dolore alla spalla non è sempre lo stesso, anzi può essere molto diverso da paziente a paziente. A seconda della causa che lo scatena il paziente può avere diversi tipi di dolore alla spalla: un dolore acuto e intermittente, oppure un dolore meno forte ma costante. Altre volte il sintomo può manifestarsi solo come un fastidio, ma magari cronico. 

Il dolore alla spalla può essere localizzato, oppure espandersi e coinvolgere altre parti del corpo, irradiandosi al braccio, al collo, alla scapola o al torace. 

Anche i momenti in cui il dolore appare e scompare possono essere diversi. A seconda della patologia il sintomo può farsi sentire solo quando la spalla è in movimento, oppure (come accade spesso) di notte, soprattutto se si tende a dormire sul lato della spalla “non sana”. 

Alcuni pazienti invece lamentano di avere un dolore costante, anche quando la spalla è ferma e non viene sollecitata. Insieme ad altre valutazioni anche conoscere il tipo di dolore e sapere quando lo si prova sono indizi utili per lo specialista che deve fare la diagnosi. 

Chiaramente oltre al sintomo del dolore, possono comparire altri sintomi come ad esempio indolenzimento, formicolio, bruciore, gonfiore, sensazione di calore, scroscio articolare (rumore che fa la spalla quando c’è un problema dal punto di vista meccanico) e limitazione di movimento. 

Quando poi la patologia è ad uno stato più avanzato o la spalla ha subìto un trauma notevole, insieme ai sintomi che abbiamo appena elencato può esserci la difficoltà nel muovere la spalla, ovvero quella che in termine medico si chiama perdita di funzionalità. Questa limitazione può interessare un solo specifico movimento della spalla oppure tutti i movimenti insieme. 

Oltre a tutte queste diverse possibilità, bisogna anche ricordare che il dolore alla spalla non significa al 100% che c’è un problema nella spalla. Certo questo è quello che succede nella maggior parte dei casi, ma a volte può anche capitare che il dolore alla spalla sia solo la conseguenza di una patologia che proviene da un’altra parte del corpo. In questo caso lo specialista non si concentrerà tanto sulla cura della spalla ma piuttosto sulla cura della patologia che scatena il sintomo. 

Anatomia della spalla

spalla come è fatta

La spalla è l’articolazione che collega l’arto superiore al tronco, mettendo in comunicazione l’omero, ovvero l’osso del braccio, con la clavicola e con la scapola. In realtà all’interno della spalla (o meglio cingolo superiore) non c’è solo un’articolazione ma ce ne sono ben 5: 

  • l’articolazione scapolo-omerale, 
  • quella acromion-claveare, 
  • l’articolazione sternoclavicolare, 
  • l’articolazione scapolotoracica 
  • l’articolazione sottodeltoidea (articolazione di scivolamento).

Grazie a queste molteplici articolazioni la spalla può compiere tre movimenti diversi. Il movimento di adduzione e di abduzione, che consentono di allontanare e avvicinare il braccio al resto del corpo, il movimento di flessione ed estensione  e poi anche il movimento di rotazione esterna e interna. 

A comporre la spalla ci sono, oltre alle ossa, anche diversi muscoli, tendini e legamenti. 

In questa struttura anatomica che è la spalla, c’è una regione in particolare che si sente nominare spesso, anche perché è la regione della spalla forse più coinvolta dalle diverse patologie. Stiamo parlando della cuffia dei rotatori. 

La cuffia dei rotatori è formata da quattro muscoli e quattro omonimi tendini: sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo e sottoscapolare. 

Il compito principale della cuffia dei rotatori è quella di stabilizzare l’articolazione gleno-omerale, e quindi lavora per fare in modo che, durante il movimento del braccio, la testa dell’omero rimanga nel giusto asse di rotazione rispetto alla scapola. 

Quando si prova dolore alla spalla, una delle cause più frequenti può essere una tendinopatia ad uno dei quattro tendini della cuffia dei rotatori. Per questo gli specialisti di solito svolgono come prima cosa alcuni test di movimento e di forza della spalla, proprio per capire se uno di questi tendini è compromesso. 

Dolore alla spalla cause

cause della spalla congelata

Il dolore alla spalla può avere diverse cause, anche se alcune sono più frequenti di altre. Innanzitutto bisogna distinguere fra i traumi alla spalla (distorsioni, fratture, lussazioni) e le patologie di origine infiammatoria o degenerative. 

Nel primo caso, quando il dolore alla spalla scaturisce da un trauma, è  chiaramente molto più semplice individuare la causa perché la persona che subisce il trauma quasi sempre prova un forte dolore in quel preciso momento, che poi si prolunga nel tempo. 

Quando invece i sintomi si presentano in assenza di un evento traumatico specifico, lo specialista deve utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per capire di quale patologia si tratta e poi curarla. 

Va detto però che anche queste patologie spesso non si presentano di punto in bianco, ma sono la conseguenza di una predisposizione del paziente oppure di alcune scorrette abitudini. I principali fattori di rischio sono la sedentarietà, movimenti ripetuti in continuazione durante il lavoro o per lo sport che si pratica, la degenerazione dei tessuti che si presenta con l’età oppure la postura scorretta. 

Traumi alla spalla

test-sintomi-spalla

 

I traumi a cui la spalla può essere sottoposta sono i seguenti:

Lussazione

La lussazione può riguardare più articolazioni del corpo ma nella spalla è decisamente più frequente. 

Si parla di lussazione della spalla quando la testa dell’omero fuoriesce dalla cavità della scapola. La lussazione può essere totale o parziale, detta anche sublussazione. 

La lussazione inoltre può essere anteriore o posteriore, anche se in più del 90% dei casi è anteriore. 

Il dolore che si prova nel momento della lussazione è molto forte e il trauma è visibile anche ad occhio nudo, infatti la spalla appare deformata rispetto al solito. Oltre a questo è molto riconoscibile perché il braccio perde del tutto la sua facoltà motoria ed appare molle, non controllato. 

Nei casi più gravi la lussazione può provocare la lesione di tendini o legamenti della spalla fino al raro e temuto coinvolgimento delle radici nervose. 

Nella spalla è inoltre frequente anche la lussazione acromion-claveare, ossia fra la porzione laterale della clavicola e la porzione esterna e superiore della scapola (acromion) . E’ una patologia conseguente alla caduta diretta sulla spalla oppure sull’arto superiore e rappresenta il 12% di tutte le lussazioni di spalla.  I segni clinici sono rappresentati oltre che da dolore e tumefazione, anche dallo slivellamento della clavicola rispetto all’acromion, evidente soprattutto in posizione eretta.  

Frattura

Della spalla si possono fratturare l’omero nella sua parte superiore, la clavicola o la scapola. Di solito queste fratture avvengono dopo una forte caduta di lato. Sono più frequenti nelle persone anziane, che hanno le ossa più deboli (osteopenia o ossteoporosi), oppure negli sportivi. 

In caso di sospetta frattura la prima cosa da fare sono dei Raggi X (detto esame di prima istanza) , per confermare che l’osso sia veramente fratturato ed in che modo. 

Dopo di che l’approccio più frequente è quello dell’immobilizzazione e del riposo. Altre volte, nelle fratture più gravi o scomposte si deve ricorrere all’intervento chirurgico. 

Per le fratture in generale, e quindi anche per quelle della spalla, esistono anche delle cure fisioterapiche che velocizzano la guarigione, in particolare è efficace la Bemerterapia su indicazione ortopedica. 

Distorsione 

Si parla di distorsione quando uno o più dei legamenti che tengono in sede l’articolazione si lacerano, in maniera parziale o totale. La distorsione della spalla riguarda per lo più alcuni tipi di sportivi, come ad esempio pugili, giocatori di rugby e altri atleti sottoposti a contatti fisici bruschi. 

In una distorsione possono lesionarsi anche più legamenti, ma quello più frequentemente colpito è il legamento anteriore e si parla in questo caso di distorsione acromionclaveare. 

Patologie della spalla

Per differenziarle dai traumi, con “patologie” qui intendiamo tutti quegli stati di dolore, associato ad altri sintomi, che colpiscono la spalla senza che ci siano necessariamente un preciso istante ed una precisa ragione che fanno comparire il dolore. 

Queste patologie possono presentarsi gradualmente o improvvisamente e se non curate bene rischiano di divenire croniche. 

Lesione dei tendini

La lesione di un tendine farebbe pensare ad un trauma, ed in effetti a volte è così. In questo caso però parliamo di lesione dei tendini della cuffia dei rotatori e di solito la causa di queste lesioni è legata alla degenerazione dei tessuti e viene quindi associata all’avanzare dell’età oppure come conseguenza di sovraccarichi lavorativi o sportivi. 

Come abbiamo già scritto prima, descrivendo l’anatomia della spalla, la parte della cuffia dei rotatori è la parte più debole della spalla perché quattro tendini lavorano in uno spazio molto stretto. 

Dunque è abbastanza frequente la lesione di uno di questi quattro tendini, ed è soprattutto frequente quella del tendine sovraspinoso, che ha pochi vasi sanguigni e può facilmente trovarsi compresso fra l’acromion e la testa dell’omero. 

Tendinite 

Per tendinite si intende l’infiammazione di un tendine. Di nuovo, nella spalla sono i tendini della cuffia dei rotatori quelli più propensi all’infiammazione. 

Le cause per cui un tendine può infiammarsi sono diverse: può essere la conseguenza di una lacerazione, di un eccessivo accumulo di calcio (calcificazioni) oppure la condizione di compressione, ad esempio quella del sovraspinoso. 

Negli sportivi sono i tennisti (anche padel), i golfisti, i pallavolisti ed i nuotatori quelli più soggetti ad una tendinite nella spalla. 

Tendinopatia calcifica

La tendinopatia calcifica è una particolare forma di tendinopatia causata dall’accumulo di calcio intorno ai tendini (di solito ancora una volta il sovraspinoso). 

In genere colpisce le donne di età compresa fra i 30 e i 55 anni.

Impingement subacromiale

La compressione dei muscoli e dei tendini della cuffia dei rotatori nel complesso può provocare un dolore che si accentua particolarmente quando si solleva il braccio (elevazione) oltre l’articolazione, perché con quel movimento lo spazio in cui tendini e muscoli lavorano diventa ancora più stretto. 

Borsite 

Nelle articolazioni, quella della spalla ma anche del ginocchio e dell’anca ci sono delle piccole sacche di liquido, che sono come dei cuscinetti che attutiscono i colpi ed evitano lo strofinamento tra osso e osso. 

Quando queste borse sono troppo sollecitate per l’eccessivo sfregamento oppure per impatti ripetuti, si possono infiammare e questa infiammazione viene chiamata borsite. 

I sintomi di una borsite sono molto simili a quelli della tendinite. 

Spalla congelata 

La patologia della capsulite adesiva, a volte impropriamente chiamata in modo generico  periartrite scapolo-omerale, viene chiamata anche spalla congelata perché il sintomo per eccellenza, oltre al dolore, è quello della rigidità, anche molto estrema. 

La spalla congelata colpisce prevalentemente pazienti fra i 35 e i 65 anni e più frequente nelle donne. 

E’ una patologia che può essere molto invalidante che prevede un tempo di guarigione lungo.  

La spalla congelata è dovuta all’irrigidirsi del complesso capsulo-legamentoso che tiene l’omero e la scapola “adesa” insieme, causando quindi una rigidità della spalla. La capsula diventa spessa, tesa e si possono sviluppare rigide fasce di tessuto chiamate “aderenze”. 

Gli individui più a rischio di sviluppare la spalla congelata sono:

  • quelli che svolgono un lavoro sedentario dove la spalla esegue sempre gli stessi movimenti;
  • Quelli che già presentano lesioni alla spalla o hanno già subito un intervento;
  • Chi ha avuto la spalla immobilizzata per un lungo periodo;
  • Chi soffre di diabete, patologie tiroidee, morbo di Parkinson o malattie cardiache;
  • Quelli che assumono farmaci per stati depressivi o per stabilizzare l’umore.

Per un approfondimento di questa patologia consigliamo di leggere l’articolo sulla “Periartrite alla spalla”. 

Artrosi e artrite della spalla

L’artrite e l’artrosi sono due malattie infiammatorie/degenerative che posso colpire qualsiasi articolazione. 

Spesso vengono confuse ma in realtà sono due malattie molto diverse fra loro. L’artrosi è una malattia degenerativa che colpisce prima la cartilagine articolare e quando è più avanzata anche l’osso sottostante. 

L’artrosi si presenta solitamente dopo i 50 anni di età e anche se può colpire la spalla, è più comune che si verifichi alla colonna vertebrale, all’anca o al ginocchio che sono zone del corpo che devono sopportare un carico maggiore. 

L’artrite è una patologia infiammatoria che ha un decorso molto più rapido ed inizia ad intaccare la membrana sinoviale. Si tratta di una malattia autoimmune che può colpire anche persone giovani. 

Per approfondire meglio le due patologie consigliamo di leggere l’articolo “Differenza tra artrite e artrosi”. 

Oltre a queste specifiche patologie della spalla il dolore può anche avere una causa esterna. Ad esempio è possibile che i pazienti che si stanno sottoponendo alla chemioterapia possano presentare fra i vari sintomi anche dolore alla spalla destra, alla spalla sinistra o ad entrambe. 

Specialista della spalla

dott. grano ortopedico spalla

Tutti i sintomi e le patologie descritte finora non devono essere confuse con dei leggeri dolorini che possono andare e venire a chiunque. Quindi non è il caso di allarmarsi e pensare subito a chissà quale patologia. Se il dolore è passeggero quasi sempre basta un po’ di riposo a risolverlo. 

Se invece il dolore persiste per oltre 3/4 giorni, è molto intenso oppure comporta una limitazione della funzionalità, è bene rivolgersi ad uno specialista per una diagnosi. 

Lo specialista più adatto a cui rivolgersi se vi riconoscete in una delle situazioni descritte finora è l’ortopedico chirurgo della spalla. 

L’ortopedico ricostruirà l’anamnesi con il paziente, farà qualche test della spalla e se necessario richiederà un esame diagnostico, in genere Raggi X e/o Risonanza Magnetica, per confermare la diagnosi. 

Fatta la diagnosi indicherà al paziente il percorso di cura da seguire, che potrà prevedere un trattamento farmacologico, della fisioterapia oppure un intervento chirurgico. 

Nel nostro centro l’ortopedico di riferimento per la spalla è il Dott. Giovanni Grano, chirurgo di spalla e anca, primario del reparto di ortopedia dell’Ospedale di Bassano. 

Dolore alla spalla rimedi

test tracker spalla

In base alla patologia ed alla gravità con cui si presenta ci sono diversi trattamenti per il dolore alla spalla. 

Il più comune è senza dubbio il trattamento farmacologico con i cosiddetti FANS, ovvero farmaci antinfiammatori non steroidei che contrastano dolore e infiammazione. 

I farmaci però possono essere utili solo in caso di infiammazione momentanea o per affrontare la fase acuta perché eliminano il sintomo ma non agiscono in nessun modo sulla causa che lo scatena. 

Un altro sistema farmacologico molto utilizzato è quello delle infiltrazioni. In caso di artrosi si utilizzano le infiltrazioni di acido ialuronico mentre in caso di infiammazioni si utilizzano quelle con il cortisone. 

Superata la fase dei farmaci, solo quando sono indicati, il trattamento più utile per il dolore alla spalla è la fisioterapia. In particolare ci sono tre terapie strumentali che aiutano molto a ridurre il dolore e l’infiammazione: sono la Tecarterapia, la Laserterapia e la BioTerapia rigenerativa e antinfiammatoria che abbiamo introdotto recentemente.

A queste prime terapie si associa quasi sempre una riabilitazione con idonea terapia manuale ed esercizi specifici che è molto utile sia nel caso si ritenga di poter curare la patologia solo con la terapia conservativa sia quando è necessario un intervento chirurgico. 

Come l’ortopedico ha i suoi strumenti per valutare il percorso migliore per il paziente, così il fisioterapista deve studiare bene la condizione di partenza per impostare il percorso di riabilitazione. 

Quando si parla di spalla, per fare questo c’è un nuovo strumento specialistico molto prezioso che è il Tracker JTech, un goniometro e dinamometro digitale che può misurare l’escursione articolare dell’articolazione e la forza muscolare dei muscoli della spalla.

Questa misurazione si fa inizialmente tra la spalla sana e quella malata per capire quanto la spalla sia deficitata, e poi naturalmente per studiare il decorso e monitorare il risultato della fisioterapia anche dopo un eventuale intervento chirurgico. 

Interventi chirurgici alla spalla

intervento artroscopia

Nel mondo della chirurgia sono stati fatti enormi passi avanti e, benché l’intervento venga sempre considerato come l’ultima opzione, oggi sottoporsi ad un intervento chirurgico alla spalla è diventato molto meno invasivo di un tempo. 

La tecnica meno invasiva in assoluto è l’artroscopia, ovvero un intervento praticato attraverso delle piccolissime incisioni, grandi quanto il diametro di una matita. 

Oltre a questo con l’intervento in artroscopia è possibile curare la maggior parte delle patologie che abbiamo descritto sopra. Infatti è possibile curare la lesione di un tendine, rimuovere le calcificazioni o “decomprimere” il sovraspinato. 

Il recupero dopo un intervento di questo tipo è abbastanza rapido, in genere il paziente deve solo attendere che passino del tutto gli effetti dell’anestesia per essere dimesso. Successivamente dovrà eseguire un po’ di riabilitazione per riportare la spalla al completo stato di salute. 

Nel caso della frequente lesione della cuffia, il paziente dovrà utilizzare un tutore ed effettuare della fisioterapia che prevede l’esecuzione di esercizi anche a domicilio.