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uomo con dolore al ginocchio

Dolore al ginocchio: un sintomo frequente con molte possibili cause

Il dolore al ginocchio è molto diffuso e non solo nelle persone di una certa età. Se stai leggendo questo articolo probabilmente è un sintomo che hai anche tu e stai cercando di capire perché. 

Prima di tutto devi sapere che il dolore al ginocchio è appunto un sintomo, ovvero la manifestazione di una qualche patologia e non la patologia in sé. Il termine medico per indicare il dolore al ginocchio è gonalgia

Le patologie che colpiscono il ginocchio e provocano dolore in quella zona sono diverse e le divideremo in base alla loro origine: 

  • dovute ad un trauma;
  • causate dalla degenerazione dell’articolazione;
  • oppure legate al processo di crescita

Per curare il dolore al ginocchio la prima cosa da fare è capire se il problema è nel ginocchio o altrove. Potrebbe infatti anche essere la conseguenza di problemi all’anca, al piede o alla colonna vertebrale. Capita spesso per esempio che la debolezza dei muscoli stabilizzatori dell’anca e del bacino portino a dolori improvvisi al ginocchio.

Un esempio: se i muscoli stabilizzatori dell’anca sono deboli il ginocchio è costretto a lavorare in condizioni di stress biomeccanico. Se l’anca non ha il giusto supporto il bacino tende ad una torsione, tutto l’arto inferiore subisce una variazione dell’asse e la rotula si trova in una posizione scorretta. Si instaura così facilmente un sovraccarico cartilagineo, che negli anni in un soggetto predisposto può evolvere verso l’artrosi femororotulea.

In casi come questo, anche se il dolore è al ginocchio, il lavoro andrà fatto sull’anca, sulla colonna vertebrale o sulla postura. Se invece la causa del dolore è proprio nel ginocchio, bisognerà individuarne l’origine.  

Le caratteristiche del dolore al ginocchio

signora che si tiene il ginocchio perché ha dolore

Per individuare la patologia che causa il dolore al ginocchio bisogna conoscere la persona e analizzare bene i sintomi. Il dolore infatti può avere caratteristiche diverse.

 Uno dei segnali che aiutano a individuare la patologia è la localizzazione del dolore. Senti male dietro, nella parte anteriore, laterale o mediale del ginocchio? Il ginocchio del corridore (sindrome della bandelletta ileotibiale) per esempio porta ad un dolore laterale. Il dolore femoro-rotuleo invece darà un dolore vago alla parte anteriore. In caso di tendinopatia rotulea è la parte inferiore della rotula a dolere, con un tipo di dolore molto puntiforme.

Altri fattori importanti da considerare sono gli altri sintomi presenti. La gonalgia può essere accompagnata da rossore, gonfiore o sensazione di acqua all’interno. Si può avvertire una forte rigidità o limitazione in alcuni movimenti. In caso di trauma si può formare un ematoma visibile. 

A volte si prova la sensazione di cedimento quando si sta in piedi. Altre volte il dolore si fa sentire maggiormente di notte e a riposo. Il dolore può essere graduale o improvviso. Può essere cronico o presentarsi solo in movimento o solo quando si ripete a lungo la stessa azione. 

Grazie a queste informazioni uno specialista è in grado di capire se il problema del ginocchio riguarda l’osso, i legamenti, i tendini o la cartilagine. Incrociando i sintomi con le caratteristiche fisiche del paziente, le sue abitudini sportive e la sua storia clinica spesso riesce ad individuare la patologia. In caso di dubbi gli esami diagnostici vengono in aiuto. Generalmente per il ginocchio vengono prescritti i raggi X o la risonanza magnetica. 

Com’è fatto il ginocchio

spaccato di anatomia del ginocchio

L’articolazione del ginocchio è formata da osso, legamenti, cartilagine, muscoli e tendini. 

Una premessa di base: i legamenti fissano tra loro le ossa, i tendini collegano il muscolo all’osso. 

Ossa:

Le ossa che vengono unite dall’articolazione sono il femore, la tibia e il perone. Nella parte anteriore del ginocchio c’è la rotula (o patella), osso che durante il movimento di flessione della gamba entra in un solco detto intercondiloideo. 

Legamenti:

Queste tre ossa sono unite tra loro da legamenti, che ne garantiscono la stabilità. Nello specifico il ginocchio ha due legamenti collaterali, mediale LCM e laterale LCL, e due centrali, detti “crociati” (anteriore LCA e posteriore LCP). I legamenti crociati sono interni e si chiamano così perché sono disposti a X per limitare i movimenti eccessivi di rotazione del ginocchio. I legamenti collaterali sono invece esterni e danno stabilità in varismo e valgismo. 

Muscoli:

I muscoli sono quelli che permettono il movimento dell’articolazione e ora vediamo i principali del ginocchio. ll quadricipite è il muscolo anteriore. È formato da 3 vasti e il retto femorale (la parte che più spesso va incontro a lesione muscolare) che dal femore e dal bacino si unisce alla rotula e quindi tibia e fa estendere la gamba. 

Gli ischiocrurali formati da bicipite e semimuscoli sono invece i muscoli posteriori della coscia e fanno flettere il ginocchio. 

Abbiamo inoltre altri muscoli ai più sconosciuti come il popliteo, che permette la flessione e la rotazione interna del ginocchio.

Tendini:

Nel ginocchio si chiama tendine quadricipitale quello che unisce il quadricipite alla rotula e tendine rotuleo quello che dalla rotula si congiunge con i muscoli della tibia. 

Cartilagine:

Il ginocchio ha due mezzelune di fibrocartilagine tra femore e tibia, una a destra e una a sinistra. Queste due mezzelune si chiamano menischi e hanno molti compiti tra cui quello di “ammortizzatori”  quando il ginocchio è in movimento. Inoltre la cartilagine ricopre anche le estremità delle ossa, sempre con lo scopo di ridurre l’attrito. L’artrosi del ginocchio è dovuta al consumarsi di questa cartilagine e può avvenire non solo su una zona del ginocchio ma a volte su tutta l’articolazione.

Cosa fare subito se si ha male al ginocchio

ghiaccio su strappo muscolare alla gamba

Proprio perché il male al ginocchio può avere cause diverse, è difficile per una persona sapere cosa fare per curarlo senza rivolgersi ad un medico. A meno che il dolore non sia momentaneo e passeggero sarà indispensabile farsi visitare da uno specialista. 

Le persone tendono a ricorrere agli antidolorifici per sopportare il male ma purtroppo questo serve più a nascondere il problema per un po’ di tempo che a risolverlo. 

C’è però un protocollo che può adattarsi bene in caso infortunio e che consente almeno di non peggiorare la situazione. 

Questo protocollo si chiama RICE ed è molto simile al POLICE che abbiamo consigliato nell’articolo sullo strappo muscolare. R sta per Rest (Riposo), I sta per Ice (ghiaccio), C sta per Compression (compressione), E sta per Elevation (elevazione). 

Subito dopo un infortunio al ginocchio è importante mettersi a riposo e non sottoporre la gamba a nessun carico. Fare impacchi di ghiaccio ripetutamente nelle prime ore e fasciare il ginocchio, aiuterà a tenere sotto controllo il dolore e il gonfiore. Infine tenere la gamba sollevata aiuterà la circolazione del sangue tenendo così a bada il gonfiore e l’ematoma. 

Se il dolore, il gonfiore o l’ematoma persistono per più di un paio di giorni oppure se l’infortunio è stato tale da pensare che potrebbe essere grave è bene rivolgersi ad uno specialista. 

A quale specialista rivolgersi per il dolore al ginocchio

visita specialista patologie ginocchio

In caso di dolore prolungato al ginocchio o di infortunio ci sono due figure a cui è possibile rivolgersi in base alla gravità del problema. 

Le patologie del ginocchio sono diagnosticate dal medico ortopedico, meglio se specializzato in chirurgia del ginocchio. L’ortopedico visita il paziente e se lo ritiene necessario può richiedere l’esecuzione di una risonanza magnetica o dei raggi X. 

Una volta diagnosticata la patologia l’ortopedico può consigliare il trattamento conservativo, fisioterapico o farmacologico, o il trattamento chirurgico. Difficilmente si arriva all’approccio chirurgico senza aver prima tentato con la fisioterapia. 

E anche quando si deve ricorrere all’intervento è consigliato il protocollo di preparazione all’intervento in sala riabilitativa ed è fondamentale la riabilitazione post-intervento. 

L’altra figura professionale a cui ci si può rivolgere in caso di dolore al ginocchio è il fisioterapista, purché specializzato in questo tipo di patologie. Il fisioterapista saprà riconoscere il problema e proporre un programma fisioterapico per il ginocchio oppure indirizzare il paziente dall’ortopedico, in base alla gravità della situazione. 

Presso Magalini Medica visitano due ortopedici specialisti del ginocchio: il Dott. Claudio Khabbazè e il Dott. Emanuele Furlan. Le valutazioni fisioterapiche per il ginocchio vengono eseguite dal fisioterapista Stefano Dorigo, docente in due Master di Fisioterapia (Siena e Padova) e specializzato nelle patologie degli arti inferiori e nelle patologie legate allo sport. 

I traumi al ginocchio più frequenti

sintomi e cure dell'artrosi del ginocchio

 

  • Lesione di un legamento LCA LCM LCL LCP 

Il ginocchio è il problema chirurgico più rilevante nei giovani, nella fascia di età tra i 15 e 30 anni, prevalentemente a seguito di lesioni ai legamenti. 

Le lesioni dei legamenti, ad esempio del legamento crociato anteriore (LCA), sono tipiche di alcuni sport. Pensiamo a varie discipline sportive come il calcio, il calcio a 5, lo sci, il rugby, il basket, il volley e la scherma che vedono frequentemente, nell’arco della stagione agonistica e amatoriale, il manifestarsi di tale problematica.

La lesione parziale di un legamento, o peggio la sua rottura, avviene nella maggior parte dei casi quando il ginocchio è sottoposto a uno stress torsionale esagerato in flessione, abduzione e rotazione esterna. Tale movimento anomalo supera la capacità di tensione del legamento, causandone appunto la rottura. 

Esistono diversi gradi di lesione dei legamenti. Solo quando si è di fronte al grado più alto si ricorre alla ricostruzione chirurgica del legamento. Negli altri casi la terapia prevede una fase di immobilizzazione, delle sedute di terapia strumentale per controllare il dolore e, superata la fase acuta, un programma di esercizi specifici riabilitativi. 

  • Frattura della rotula o lussazione della rotula

La rotula in genere si frattura quando subisce un colpo diretto. Per esempio in caso di brusca caduta o di incidente stradale. A seconda che si tratti di una frattura composta o scomposta si procede con la terapia conservativa o con quella chirurgica. 

La lussazione invece consiste nella fuoriuscita della rotula dalla sua sede. È molto più probabile che succeda a soggetti giovani e può capitare in seguito ad un trauma ma anche a causa di una predisposizione (legamenti deboli o problematiche congenite). Quando succede il dolore al ginocchio è forte e improvviso e il ginocchio si gonfia molto. Solitamente per sentire un po’ meno male si deve estendere completamente la gamba. 

Esiste una manovra che va eseguita prima possibile per riportare la rotula al suo posto. Dopo di che è importante seguire un attento percorso di rieducazione per ritornare alla piena attività e tutelare il ginocchio dalle recidive. 

  • Frattura del piatto tibiale

La frattura del piatto tibiale è la frattura della parte superiore della tibia, quella che si allarga per accogliere l’articolazione del ginocchio. 

Rispetto al resto dell’osso questa parte è meno resistente, più “spugnosa” ed in genere si frattura quando per un dato movimento l’estremità del femore va a premerci improvvisamente contro. Questa frattura può riguardare soggetti giovani, più probabilmente durante un’intensa attività sportiva, ma anche i più anziani coinvolti in una caduta. 

In genere se la frattura è esposta (l’osso ha lacerato la pelle) le conseguenze sono più gravi perché è più probabile che siano coinvolti altri tessuti: muscoli e tendini corrispondenti. Questo tipo di frattura richiede spesso l’intervento chirurgico, seguito da un percorso riabilitativo. 

  • Lesione del menisco (meniscopatia traumatica)

Come abbiamo detto i menischi sono due mezze lune di fibrocartilagine che fungono da “ammortizzatori” per il ginocchio. Meniscopatia è un termine generico che indica tutti i tipi di lesione del menisco. 

Il menisco può lesionarsi improvvisamente con un evento traumatico oppure nel tempo a causa di una lenta degenerazione. Nel primo caso circa la metà delle lesioni interessa gli sportivi. 

Anche in questo caso l’ortopedico indica il trattamento conservativo o chirurgico a seconda della gravità. Il trattamento chirurgico consiste nella suturazione della zona lesionata o, quando non è possibile, nell’asportazione di quell’unica parte. Si cerca di evitare l’asportazione completa del menisco, come si faceva una volta, perché a lungo andare può portare ad artrosi del ginocchio. 

Nel caso invece di meniscopatie degenerative maggiormente visibili nei soggetti adulti il trattamento di elezione rimane una corretta riabilitazione fisioterapica.

  • Rottura del tendine rotuleo

La rottura del tendine rotuleo si può verificare in seguito ad un forte trauma. Quando succede in genere si sente un forte schiocco e il dolore al ginocchio è molto acuto. Trattandosi del tendine che collega la rotula alla parte superiore della tibia, quando si rompe è possibile vedere la rotula spostata verso l’alto. 

La rottura del tendine rotuleo può essere parziale o totale. Nel primo caso il trattamento è conservativo mentre nel secondo caso si procede con l’intervento chirurgico. 

Le patologie degenerative del ginocchio

persona anziana che legge

A differenza dei traumi, le patologie degenerative provocano dolore al ginocchio con il passare del tempo e si manifestano per l’usura fisiologica dell’articolazione oppure per dei movimenti ripetuti abitualmente, per il lavoro o lo sport che si pratica. 

  • Borsiti

Le borse sono delle sacche piene di liquido che proteggono le articolazioni. Parlando di ginocchio la borsite consiste in un’ infiammazione di questa sacca che si trova nella parte anteriore della rotula e che provoca dolore e gonfiore. Si chiama anche ginocchio della lavandaia perché capita a chi, di solito per lavoro, passa molto tempo in ginocchio. 

  • sindrome della bandelletta ileotibiale (ginocchio del corridore)

E’ un sovraccarico tendineo / infiammazione di un pannicolo adiposo che riguarda la parte laterale del ginocchio. Si chiama ginocchio del corridore perché spesso si verifica dopo una corsa prolungata, per il tipo di movimento ripetitivo che si fa. E’ tipica anche dei ciclisti. 

  • Meniscopatia degenerativa

A differenza della lesione di un menisco dovuto ad un trauma, quando la meniscopatia è degenerativa il menisco si danneggia gradualmente e nel tempo e di solito preannuncia un insorgere di artrosi. In questo caso il trattamento non è chirurgico ma conservativo. 

  • Tendinopatia rotulea (ginocchio del saltatore)

La tendinopatia è il sovraccarico del tendine rotuleo ed è detta anche ginocchio del saltatore perché a causarla è il movimento dell’atterraggio, quando questo richiede uno sforzo molto intenso al ginocchio. È una patologia che di conseguenza interessa gli sportivi, soprattutto chi fa pallavolo, basket, o in generale salti. 

  • Instabilità della rotula

L’instabilità della rotula è una condizione che tende a cronicizzare. Le cause possono essere diverse: la lussazione della rotula ma anche l’indebolimento del muscolo quadricipite o dei legamenti. Questa patologia provoca un senso di cedimento del ginocchio e con tempo può portare anche alla zoppia. Il paziente infatti quando il dolore al ginocchio è prolungato può smettere di caricare il peso su quell’articolazione iniziando a zoppicare. 

  • Artrosi del ginocchio o gonartrosi

L’artrosi è una patologia degenerativa articolare a carattere evolutivo, ad eziologia multifattoriale. A volte è secondaria a traumatismi o a deviazioni assiali – e cioè, per capirci, le “gambe storte” – ed è la naturale evoluzione di un’articolazione che invecchia e si consuma. 

Il 40% delle persone ultra 65enni ha artrosi del ginocchio. Buona parte di queste artrosi sono sintomatiche: il paziente ha dolori o limitazione funzionale, ad esempio nella deambulazione o in semplici movimenti come salire o scendere le scale. 

Spesso questa patologia viene confusa dai pazienti con l’artrite. Leggi anche l’articolo “Differenza fra artrite e artrosi” per saperne di più. 

Dolore al ginocchio nei giovani: la sindrome di Osglood-Schatter

bambini che giocano a rugby

La sindrome di Osglood-Schatter è una patologia infiammatoria della apofisi tibiale che colpisce i giovani in fase di sviluppo. Soprattutto i maschi e quelli che praticano molta attività sportiva. Si verifica perché il ginocchio viene molto sollecitato in una fase in cui la conformazione muscolo-scheletrica non si è ancora del tutto definita. 

Nella maggior parte dei casi questa patologia si risolve da sola con la crescita del giovane paziente. È importante però fare una visita in caso di dolore al ginocchio e seguire le indicazioni dell’ortopedico / fisioterapista per non aggravare i sintomi. 

I principali fattori di rischio

sciatore esposto al rischio di trauma al ginocchio

Come abbiamo visto, il dolore al ginocchio può provenire da un trauma, da una patologia degenerativa o da un sovraccarico ripetuto. Quando a provocarlo è un trauma la maggior parte delle volte si ha a che fare con un atleta e l’infortunio è sportivo. 

I principali fattori di rischio degli infortuni del ginocchio sono legati alla preparazione atletica. Per poter sostenere una performance sportiva in sicurezza è fondamentale un piano di allenamento costante e accurato. 

Una valutazione fisioterapica iniziale può essere molto utile per individuare a priori i punti deboli dell’atleta e lavorare per rinforzarli. Il riscaldamento e il defaticamento devono essere sempre fatti con cura e in caso di infortunio, l’atleta deve impegnarsi ad osservare le indicazioni del fisioterapista per recuperare completamente. 

Quando un atleta torna a giocare ma non è ancora pronto il rischio di recidiva è elevato. Dunque prima di tutto è importante la prevenzione, in secondo luogo non va sottovalutata la rieducazione

Fattori di rischio del dolore al ginocchio da patologia degenerativa

l'obesità è un fattore di rischio delle patologie degenerative del ginocchio

Differenti sono i fattori di rischio per le patologie degenerative del ginocchio. Prendiamo in esempio l’artrosi, che è la più diffusa. Ad una certa età e in una certa misura può essere considerata fisiologica, ma ci sono dei fattori che aumentano la possibilità di soffrirne. 

Il primo fra tutti è l’obesità. Le ginocchia sono tarate per un certo tipo di sollecitazione. Se la persona è notevolmente in sovrappeso le sue ginocchia sono sottoposte costantemente ad un carico superiore a quello per cui sono predisposte.   

Alcuni studi dimostrerebbero che c’è una relazione diretta tra lo spessore del grasso intraddominale, la circonferenza alla vita e determinate patologie. L’obesità in quanto malattia metabolica farebbe infatti, fra le varie cose, produrre al corpo anche mediatori dell’infiammazione che fanno degenerare la cartilagine. 

Inoltre possono influire abitudini posturali scorrette, patologie di altre articolazioni non curate oppure l’eccessiva sedentarietà

Anche chi ha praticato sport a livello intenso e magari ha subito in gioventù dei micro traumatismi articolari è più propenso a soffrire di artrosi quando l’età avanza. 

La fisioterapia per il dolore al ginocchio

fisioterapia al ginocchio Magalini Medica a Bassano

La fisioterapia svolge un ruolo fondamentale in tutte le modalità con cui il dolore al ginocchio si presenta per le rispettive cause. 

A seconda della patologia il fisioterapista può intervenire con terapie strumentali, terapia manuale o riabilitazione. Le terapie strumentali come la Tecar terapia e la Laserterapia aiutano in fase acuta a diminuire il dolore e l’infiammazione. La Bemerterapia invece è preziosa in caso di fratture, microfratture ed edema osseo, perché stimola la guarigione del tessuto osseo. Nelle giuste modalità queste terapie possono aiutare sia chi ha subito un infortunio che chi presenta patologie degenerative. 

Lo stesso vale per la terapia manuale che aiuta a recuperare gradualmente la mobilità dell’articolazione nella fase in cui è ancora troppo presto per eseguire esercizi che comportano un carico sul ginocchio. 

In alcuni casi la fisioterapia può curare da sola la patologia che provoca la gonalgia. Quando invece è necessario un intervento chirurgico, la riabilitazione è comunque fondamentale prima e dopo. Prima per due motivi: 

  • primo perché è dimostrato che più il ginocchio arriva stabile e allenato all’intervento meno questo risulterà invasivo;
  • il secondo motivo è che se il paziente impara a fare alcuni esercizi e movimenti prima di operarsi, quando dovrà iniziare la riabilitazione post-intervento sarà avvantaggiato e il recupero sarà più veloce. 

La riabilitazione, che sia post-infortunio o post-intervento, è importante non solo per riprendere le normali attività nel presente ma anche per diminuire le possibilità che quella patologia possa portare negli anni futuri all’insorgere di altre. 

La tecnologia per la riabilitazione del ginocchio

alterg tapis roulant anti gravità per la riabilitazione del ginocchio

È compito del fisioterapista impostare un percorso riabilitativo costruito ad hoc in base alle caratteristiche e abitudini di ogni individuo. Qui la tecnologia viene in aiuto. Per il ginocchio per esempio l’analisi del cammino (ne abbiamo parlato nell’articolo sulla Gait Analysis) è un grande vantaggio perché dà al fisioterapista un quadro oggettivo sulla situazione di partenza e sui progressi fatti durante il percorso. 

L’Alter-G invece, tecnologia progettata dalla NASA, ha una potenzialità non replicabile in altro modo. Si chiama anti-gravity treadmill perché è un tapis roulant che “modifica la gravità” e consente di far camminare o correre un paziente riducendo il suo peso corporeo fino all’80%. In questo modo dopo un trauma o un intervento il paziente torna a muoversi molto prima di quando non potrebbe fare con la normale gravità. 

Interventi chirurgici al ginocchio

raggi x ginocchio per intervento

Come visto finora gli interventi chirurgici al ginocchio sono molteplici e possono riguardare sia il dolore al ginocchio dovuto ai traumi che il dolore dovuto a patologie degenerative. Ad eseguire questi interventi è l’ortopedico chirurgo del ginocchio

In genere l’ortopedico da l’indicazione chirurgica solo quando è strettamente necessaria e solo dopo aver valutato attentamente altri approcci di tipo conservativo. 

La chirurgia del ginocchio in seguito a traumi permette la ricostruzione dei tendini o dei legamenti quando la lesione è di alto grado. Oppure l’asportazione della parte lesionata di un menisco. In caso di artrosi invece l’intervento è mirato all’impianto di una protesi. 

Gli interventi al ginocchio più comuni sono la ricostruzione del legamento crociato anteriore per i giovani sportivi e l’impianto di protesi per pazienti più anziani con artrosi del ginocchio. 

Con l’operazione chirurgica al legamento crociato l’ortopedico va a sostituire il legamento lesionato con qualcosa di analogo. Il legamento è composto da un tessuto simile al tendine, e quindi viene sostituito con tendini propri, oppure di un donatore. Esiste anche l’opzione dell’innesto artificiale, che però va riservato a una piccola nicchia di pazienti selezionati.

Per l’artrosi del ginocchio invece l’obiettivo della chirurgia è quello di ripristinare ciò che si è consumato nel tempo. L’articolazione, o la parte di essa degenerata a causa dell’artrosi viene sostituita con delle protesi. È un po’ come il dentista che mette una capsula al posto di un dente. Le protesi sono mirate in base al danno riscontrato, che può riguardare una parte dell’articolazione, con l’innesto di una protesi parziale, o l’articolazione intera, con l’innesto di una protesi totale.

Interventi al ginocchio poco invasivi

robot per le protesi di ginocchio

La tecnologia e il progresso scientifico permettono oggi di eseguire interventi molto meno invasivi, per lo più in day hospital e con un tempo di recupero decisamente più rapido rispetto al passato. 

Per la maggior parte delle patologie non è più necessario aprire il ginocchio ma si può procedere con la chirurgia artroscopica. Si tratta di una chirurgia video assistita. Si praticano dei piccoli taglietti sul ginocchio e si opera con molta precisione grazie ad una speciale telecamera a fibra ottica. 

Una tecnica molto avanzata invece per le protesi è l’impianto con l’ausilio del robot, oggi possibile per le protesi mono-compartimentali ma anche per le protesi totali. Insieme a questa grande innovazione anche i materiali delle protesi fanno la differenza rispetto al passato e la scelta della protesi che l’ortopedico fa in base al paziente che ha di fronte è una parte fondamentale per la buona riuscita dell’intervento.